Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 15 ottobre 2013 L’aveva promesso ed ora, con rara coerenza, Roberto Bombarda, consigliere provinciale eletto come indipendente nei Verdi, dopo dieci anni di impegno politico, lascia. E, con una lettera sul Raggio Verde, il notiziario sul web che ha accompagnato l’esperienza politica di Bombarda in questi dieci anni, prende commiato dagli elettori e dai collaboratori che hanno condiviso con lui questo percorso. «Alle tante persone che incontro in questi giorni scrive Bombarda - e che mi chiedono stupite il perché non mi sia ricandidato, rispondo quello che ho sempre detto: “Il ricambio fa bene alla politica ed a chi fa la politica”. È un peccato che la mia scelta sia vista quasi come un’incomprensibile eccezione e non come la regola che dovrebbe valere in ogni istituzione». Nato a Santa Croce di Bleggio nel 1963, Roberto Bombarda risiede attualmente a Cares con la famiglia, la moglie Ania Canetta da Storo, e due figli. Di professione giornalista con doppia laurea, è stato caporedattore di “Trentino Industriale” nonché direttore di “Adamello Brenta Parco” e “Ingegneria dei Materiali”, impiegato all'Associazione Industriali di Trento e già dirigente del Filmfestival di Trento. Nella seconda legislatura è stato rappresentante del Comitato delle Regioni a Bruxelles, per il Trentino Alto Adige (con Durnwalder, che ha delegato Bombarda a presenziare alle due commissioni agricoltura e educazione e giovani). Scrive nel suo saluto via mail: «Dieci anni sono passati alla velocità del fulmine. Per tutti, penso. In mezzo ci sono stati 875 atti politici da me firmati in Provincia, che con quelli in Regione sfiorano quota mille. Tra questi, 86 proposte di legge (di cui 22 approvate), 216 mozioni (33 quelle approvate), 110 ordini del giorno (98 approvati), con più di 350 interrogazioni che hanno fatto un po’ di movimento. Gli oggetti o gli argomenti delle nostre proposte approvate non ve li elenco, sarebbe tedioso e probabilmente inutile. Chi ha seguito il Raggio Verde sa di quante cose ci siamo occupati. Tutti voi sapete come la stella polare del nostro lavoro sia sempre stata il “bene comune”. Mai, in nessuna occasione, l’interesse privato. L’uso del plurale non deriva da una mania di grandezza, ma dal riconoscimento che non sono mai stato solo». Per quanto riguarda i rapporti con i Verdi, non sempre in sintonia, aggiunge: «Il programma che abbiamo portato avanti, con la fatica che non voglio nascondere, è stato quello presentato agli elettori prima nel 2003 e poi nel 2008 e per il quale sono ancora oggi grato ai compagni di viaggio presenti nelle due liste ed ai miei colleghi di Trento e Bolzano: Iva, Cristina, Sepp, Hans e Riccardo». E commenta, a proposito della sua condizione di consigliere provinciale: «Un lavoro pieno di privilegi, non nascondo nemmeno quelli. Ma anche di delusioni e sofferenze».
E conclude ricordando l’ultimo provvedimento, di cui va fiero: «Nei giorni scorsi è stato trasmesso a Parigi, da parte della Provincia, il dossier di candidatura per la nuova Riserva della Biosfera Unesco “Alpi di Ledro e Judicaria”: se potessi considerare il mio lavoro come una torta, allora questa sarebbe la ciliegina».
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ROBERTO
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